Cenni storici

Dopo 5 anni di studi condotti da parte dell’Università Cattolica di Piacenza, e interamente finanziati dalla CRA di Borgo San Giacomo, nel 2019 è partita la terza fase dell’impianto sperimentale della vite nella valle dell’Oglio.

Le prime due fasi hanno riguardato lo studio della climatologia nella zona, oltre che lo studio dei terreni attraverso il carotaggio degli stessi.

Per realizzare la sperimentazione, autorizzata da Regione Lombardia, sono stati scelti due appezzamenti - l’uno più argilloso ad Acqualunga, l’altro più sabbioso a Borgo San Giacomo - nei quali sono state impiantate, su due diversi portinnesti, le varietà Barbera, Cabernet Franc, Cabernet Sauvignon, Marzemino, Merlot e Syrah. 

Alla prima vendemmia del 2020 si sono susseguite con regolarità le altre, con un sempre maggiore affinamento della qualità e tipologia di vini realizzati.

Il progetto ha coinvolto anche l’Istituto Tecnico Agrario Dandolo di Bargnano, ai cui studenti è stata affidata la gestione pratica dei vigneti, con la supervisione dell’Università Cattolica di Piacenza, referente scientifico in materia.

Il tutto è partito dalla lettura di alcuni documenti del 1391 dai quali emerge che in quei tempi nella valle dell’Oglio, zona di competenza della banca, era già presente l’allevamento di vitigni rossi.

L’obiettivo della Cassa è quello, alla fine della sperimentazione, di donare al territorio alternative di coltivazione diverse dalla tipica produzione di mais, con la possibilità di rilanciare il territorio non solo in ambito puramente economico, ma anche attraverso una rivitalizzazione della socialità e del turismo.